Ci sono le mancate modifiche allo statuto chieste dalla diocesi alla base della decisione che, al momento, pone la Fondazione fuori dalla Chiesa, impedendole il divieto di organizzare pubbliche attività di religione di culto, di conservare ostie consacrate e di celebrare la messa. Il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea Luigi Renzo ha deciso infatti di revocare il decreto di culto alla Fondazione di Natuzza Evolo, la mistica calabrese con le stigmate (scomparsa nel 2009) dotata di presunti doni spirituali che per decine di anni ha incontrato migliaia di persone provenienti da tutto il mondo che le chiedevano notizie sull’aldilà e sulle proprie malattie. Otto anni fa la sua morte era stata annunciata dal suono delle campane a festa. In Calabria Natuzza era diventata un punto di riferimento per centinaia di credenti, la mistica che “parlava” con la Madonna, con i santi e i con i morti, alla quale in Quaresima comparivano le stimmate.
E lo stesso vescovo che ieri ha ritirato il permesso di culto, monsignir Renzo, aveva celebrato i funerali solenni e 5 anni dopo introdotto la causa di beatificazione suscitando gioia nei seguaci di tutta Italia, il più famoso dei quali è l’attore Pippo Franco. Dunque nessun dubbio sulla trasparenza di Natuzza. Ma i suoi eredi hanno tradito l’amore della donna per la Chiesa.
Il vescovo Luigi Renzo aveva chiesto all’ente che si ispira all’attività di Natuzza Evolo di affidare la chiesa Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime (non ancora consacrata) alla diocesi. Ma i membri della fondazione si sono opposti.
Il rifiuto, di conseguenza, ha portato alla drastica decisione della curia e alle immediate dimissioni dei sacerdoti che facevano parte del consiglio della Fondazione. Un duro colpo per un’intera comunità che affidava a Natuzza e all’azione del suo ente una vera e propria devozione. La mistica aveva lasciato in eredità un grande seguito che continua a visitare i suoi luoghi d’origine e i centri da lei fondati.
Con il decreto di revoca, viene vietato qualsiasi panegirico su Natuzza che rientra nella categoria dei «servi di Dio», la cui santità di vita, tuttavia, è ancora sotto esame. Un duro colpo per la mistica calabrese per la quale è in corso una causa di canonizzazione che, allo stato attuale delle cose, sembra essere più incerta che mai.