Origin è il nuovo romanzo dello scrittore americano Dan Brown – famoso per i thriller di grande successo Angeli e Demoni , Il codice Da Vinci e Inferno. È il suo ottavo romanzo, il quinto con protagonista Robert Langdon, professore di iconologia e simbolismo religioso all’università di Harvard, interpretato da Tom Hanks nelle trasposizioni cinematografiche dei tre thriller. Anche in questo caso, Brown ripropone la formula che l’ha portato a vendere 200 milioni di copie di libri in 56 lingue diverse in tutto il mondo: cospirazioni religiose, intrighi internazionali, scontri tra oscurantisti e fanatici e persone di scienza che vogliono illuminare e liberare l’umanità.
Origin si apre con un incontro in un santuario spagnolo in cui Edmond Kirsch, un inventore e genio informatico miliardario che ricorda un po’ Elon Musk, avvisa i capi delle tre religioni principali che rivelerà una scoperta che risponderà alle millenarie domande dell’umanità “da dove veniamo?” e “dove andremo dopo la morte fisica ?”, e sgretolerà la fede religiosa delle persone a favore della fiducia nella scienza. Kirsch sta per fare il suo annuncio al museo Guggenheim di Bilbao, in Spagna, davanti ai leader mondiali e in diretta tv, ma viene assassinato con un colpo di pistola alla testa. Tra il pubblico c’è anche il suo amico Langdon, che per il resto del libro cercherà di scoprire la password per accedere al documento della presentazione e rivelarla a tutto il mondo. Ovviamente sarà ostacolato da misteriosi fanatici che lo perseguiteranno nei luoghi più turistici della Spagna – i palazzi reali, la casa Mila e la Sagrada Familia a Barcellona – con l’aiuto dell’assistente informatico di Kirsch, una sorta di voce computerizzata, e della direttrice del Guggenheim, intelligente, sexy e fidanzata con il re di Spagna.
Come in tutti i romanzi di Brown, i grandi misteri e la ricostruzione storica, considerata fantasiosa e poco accurata dagli studiosi, si mescolano a una trama piena di colpi di scena, inseguimenti, molti cliché e posizioni anticlericali. L’autore lo definisce un romanzo «piuttosto aggressivo ma molto franco e onesto», «che punta il dito e fa nomi su nomi». Per chi non vuole leggerlo “tra le righe” e non vuole scoprire le “devastanti” rivelazioni di Kirsch, va bene lo stesso. Come sempre Brown veste gli abiti di un romanziere, non quelli di uno scienziato e tanto meno quelli di un filosofo, antropologo e ancor meglio di un teologo specializzato in studi di testi in lingue morte. Quindi è ovvio che qualsiasi informazione o anche teoria corrente deve essere rielaborata in una chiave diverse. L’ attenzione del lettore e la sua capacità e soprattutto analitica deve seguire percorsi “alternativi”.
Spesso penso alle fiabe per bambini, che attraverso storie “verosimili” in realtà trasmettono molti insegnamenti e conoscenze tutt’altro che scontate e giammai chiaramente palesate besnì oggetto di riflessione per il bambino ed intermediazione dell’adulto.
Pertanto per quale ragione non trattare un romanzo, o triller che dir si voglia, alla medesima stregua ? In fin dei conti risalgono ormai a più di 15 lustri fa le prime scoperte tangibili e scientificamente accreditate sui Sumeri, e da allora studiosi di ogni branca hanno portato alla luce sempre nuove informazioni e conoscenze tutt’altro che fantasiose. Zecharia Sitchin azero ha dedicato tutta la sua vita agli studi della vera origine del genere umano, le stesse teorie darwiniane ormai sappiamo che sono confutabili a causa dell’anello mancante, altri studiosi hanno già pubblicato i loro lavori di una vita, in rete si trovano conferenze di studiosi di ogni genere che negli stessi testi sacri e storici trovano resoconti che non fanno alcun mistero sulla presunta “nuova” “vera” “origine” dell’uomo.
Riviste scientifiche, lo stesso Talmud e la Bibbia possono essere letti con occhi più spalancati che quelli della fede.
Come sempre partire dal costrutto che chiunque scrive non può “inventare” tout court perché questo è neurologicamente impossibile, allora vale la pena cercare di comprendere.
Origin è tutto sommato veramente solo un romanzo, ma riflettere ripaga molto di più che correre dietro ad un rintuzzato romanticismo dopo aver letto un romanzo rosa.