A quasi dieci anni dalla pubblicazione, Il mio psicologo si chiama Gesù è ormai un classico della spiritualità contemporanea. Carlo Nesti, noto giornalista sportivo, telecronista appassionato, è anche uno che sa fare silenzio e raccogliersi in se stesso e — perché no? — pregare. Per meglio riuscire in questo suo intento, ha scelto di leggere — da autodidatta — la Bibbia, il libro più letto in ogni tempo. Partendo dai Vangeli, ma aprendosi poi a tutti i testi del Nuovo e dell’Antico Testamento, ha tracciato un’ideale “caccia al tesoro-, le cui tappe sono scandite dalle domande che da sempre ci portiamo dentro e che trovano le risposte nelle parole di Gesù e nella sapienza della Sacra Scrittura. In tal modo, pagina dopo pagina, il lettore ha la possibilità di verificare se le domande che Nesti si pone sono anche le sue e soprattutto se le risposte date attraverso la Sacra Scrittura sono anche per lui valide come lo sono state per il nostro Autore.
Io purtroppo l’edizione di dieci anni fa l’ho persa ma ho scoperto questo libro da poco e lo raccomando a tutti. Teologi, semplici fedeli e perché no.. anche agli agnostici e agli atei convinti.
In questa epoca in cui nonostante i grandi progressi della scienza l’uomo sempre più caparbiamente nega la sua identità trascendente; e quindi pone la morte come un fine entro il quale bisogna “accumulare” più “carpe diem” possibili, senza però essere ne soddisfatto e ne risolvere i suoi problemi quotidiani; forse sarebbe il caso di rivedere tutta la scala delle priorità e non per ultimo rivisitare il vero concetto della morte e dell’identità dell’uomo.
Un libro pratico, essenziale, senza ipocrisia e senza fronzoli religiosi, che si dirige dritto verso il punto di ogni tema.