All’Angelus il richiamo di Francesco. «Compassione, condivisione, Eucaristia: questo è il cammino che ci indica Gesù»
GIACOMO GALEAZZI
CITTA’DEL VATICANO
«Girarsi dall’altra parte davanti al povero è un modo educato di dire “arrangiatevi da soli”. Ma questo non è da cristiani», avverte Francesco. Il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci non è una «magia», ma «un segno», che fa capire come Dio non fa mancare il pane quotidiano «se noi sappiamo condividerlo come fratelli», ha detto il Papa all’Angelus recitato dalla finestra dello studio su piazza San Pietro, davanti ad alcune migliaia di fedeli radunati sotto un cielo gonfio di pioggia.
Francesco ha commentato il brano del Vangelo trovando in questo l’indicazione di tre elementi che i cristiani debbono tenere presenti: «compassione, condivisione, Eucaristia. Gesù ci insegna ad anteporre le necessità dei poveri alle nostre. Le nostre esigenze, pur legittime, non saranno mai così urgenti come quelle dei poveri, che non hanno il necessario per vivere: non hanno da mangiare, né da vestirsi, non hanno la possibilità di avere medicine, i loro bambini non possono andare a scuola».
Papa Francesco ha commentato così l’episodio evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci, con i quali venne sfamata la folla di cui «Gesù ebbe compassione». «Di fronte alla gente stanca e affamata, i discepoli – ha sottolineato il Pontefice – pensano che sia meglio congedarla, perché possa andare a procurarsi il cibo. Gesù invece dice: date loro voi stessi da mangiare. Due reazioni diverse, che riflettono – dunque – due logiche opposte: i discepoli ragionano secondo il mondo, per cui ciascuno deve pensare a sé stesso; Gesù ragiona secondo la logica di Dio, che è quella della condivisione». «Se Gesù avesse congedato le folle, tante persone – ha osservato Bergoglio – sarebbero rimaste senza mangiare. Invece quei pochi pani e pesci, condivisi e benedetti da Dio, bastarono per tutti».
In proposito, il Papa ha richiamato l’attenzione sul fatto che quanto accaduto «non è una magia, è un `segno che invita ad avere fede in Dio, Padre provvidente, il quale non ci fa mancare il ´nostro pane quotidiano’, se noi sappiamo condividerlo come fratelli». «Quante volte – ha aggiunto il Papa – ci voltiamo da un’altra parte per non guardare i fratelli bisognosi, ed è un modo educato per dire in guanti bianchi: arrangiatevi da soli».
Nel racconto del miracolo straordinario ricordato nella liturgia di oggi, secondo Francesco «possiamo cogliere tre messaggi: il primo è la compassione» perché «di fronte alla folla che lo rincorre e non lo lascia in pace, Gesù non reagisce con irritazione, non dice, “ma questa gente mi dà fastidio”, no, no. Ma sente compassione, che non è semplicemente sentire pietà è di più, è immedesimarsi nella sofferenza altrui al punto di prenderla su di sé: così è Gesù, soffre con noi, sa che non lo cercano per curiosità, ma per bisogno»; il secondo messaggio è la condivisione, ed il terzo riguarda l’Eucaristia nella quale «Gesù non dona un pane, ma il pane di vita eterna, dona sé stesso, offrendosi al Padre per amore nostro «Chi va all’Eucaristia senza avere compassione e senza condividere si trova non bene con Gesù», ha ammonito Bergoglio rivolto ai fedeli di piazza San Pietro.
«Compassione, condivisione, Eucaristia: questo – ha poi riassunto il Papa – è il cammino che Gesù ci indica in questo Vangelo. Un cammino che ci porta ad affrontare con fraternità i bisogni di questo mondo, ma che ci conduce oltre questo mondo, perché parte da Dio Padre e ritorna a Lui». «La Vergine Maria, Madre della divina Provvidenza, ci accompagni – ha invocato infine – in questo cammino».
Inoltre Francesco saluta “gli scout dell’Agesci presenti oggi, con una benedizione per le migliaia di scout italiani in cammino verso il grande raduno nazionale a San Rossore», ha detto il Papa dopo l’Angelus ricordando il raduno nazionale degli scout italiani che sta per iniziare in Toscana. «Ricordatevi compassione, condivisione, eucaristia». Il Pontefice ha anche salutato «tutti voi, coraggiosi, sotto la pioggia, – ha detto – fedeli di Roma e pellegrini di diversi Paesi. Saluto la staffetta della Parrocchia Stella Maris al Lido di Latina, in collaborazione con la Gendarmeria Vaticana e la Guardia Svizzera, e benedico la fiaccola che rimarrà accesa durante il mese di agosto in segno di devozione alla Madonna. Saluto – ha concluso – i giovani della Parrocchia del Sacro Cuore in Pontedera, diocesi di Pisa, che sono venuti a Roma percorrendo a piedi la Via Francigena». «A tutti auguro una buona domenica, e per favore, non dimenticatevi di pregare per me, – ha concluso – buon pranzo e arrivederci!»